Tag Archivio per: Amore

G.CAECILIA STTL

“Respira, ti prego ancora un altro respiro, ti prego respira. Non mi lasciare qua da solo, non diventare fredda, non essere così silenziosa. Ti prego ancora un respiro, un movimento una smorfia, ancora un respiro.” Un fiore mancato su questo prato immaginario. Mai credeva di tramutarsi in cometa: non sognava che slegare i pezzati leocorni. […]

Benzedrina

[Finestre al posto delle porte. E viceversa. Rampante arco triplo, a tratteggiare una basilica. Senza croci. Prosecuzione innaturale di piazze elettrificate. Rito pagano, strazio gaudente. E i muti sorrisi. Tuniche, allori: sottoterra. Nel tempo, millenario, di un Impero devastato. Cristianizzato.] “Eccoti.” Anoressizzante, psicostimolante. Arsenica. Improvvisata Duchessa. Delle aurore cacciate e le tenebre recintate. Degli ambulanti, […]

Dissolvenza

Sento freddo. Ti stai già dissolvendo. Concediti ancora a me, come l’aria si concede al respiro. Sento freddo, non ci sei più, come l’onda che abbandona per sempre la spiaggia appena accarezzata. Dimmi, cosa provi? Dimmi, cosa scorgi? Oltre il profilo di nuvole basse, l’orizzonte oscuro. Sento freddo, le tue mani si stanno allontanando dalle […]

Mandala parte 3

Si alzò in piedi, appoggiò con innata sensualità la lunga gamba affusolata sulla spalla dell’uomo, fece una leggera pressione con la punta della scarpa centrando l’omero. L’uomo indietreggiò senza opporre resistenza fino a ritrovarsi sdraiato, orizzontale sotto di lei. Lui la percorreva con lo sguardo lungo la verticale del suo corpo che come una colonna […]

Vertigine

Bevvi la grappa la prima volta da ragazzo e sedevo alla destra del padre. Questa catapulta si chiama memoria. Tu eri molto bella e forse ancor oggi lo sei. Ero attraversato da un buon sentimento, non pensavo ai vulcani eruttanti. C’è un grande amore, il padre fa sedere la figlia sulle proprie ginocchia e le […]

Accorso

Così. Ti idealizzo nei sogni che mi frequentano. Così. Ti custodisco nel mio cuore, nel tuo cuore o in quello del tempo. Assente, avvinghiata. Ti amerei di più se fossi salatissimo mare. Saperti tua mi strugge e conforta. Osservarti tua mi regala gioie come un castigo. Ascoltarti tua m’insegna quanta libertà nasconda invece l’amore.

Prologue

I_O era seduto in alto sulla scogliera da giorni, fissava l’infinito, lo sguardo immobile rivolto a nord-est. 3 volte era passato il suonatore con la sua lira cantando con le capre in coro. Il suonatore: “scendi e canta con noi, tu vivi pene care solo agli antichi eroi” I_O rifiutava e restava silencieux. I_O: “vorrei […]