Frammento C

Vorremmo tutti puntualmente descrivere i nostri pensieri, eppure vi riusciamo in modo maldestro o di rado poiché non ci è dato farlo coi sensi in dotazione. La carezza ed il cruccio delle dita. I piedi sporchi. Nonostante la scrittura che ci sembra adeguata o più confidente. E la poesia abusata. Per mistificare. Vorremmo fedelmente ascoltare parole sincere che riguardino i sentimenti a fotografia su di noi, eppure si consuma spesso l’equivoco provocato dalle umane ipocrisie. Lo squallido gioco del dare e avere. Il profumo d’insulina. La perversione del concepimento d’un’idea. Di possesso. E presunto amore. La verità è nel sangue, nel sudore, nel piacere che zampilla. Nella saliva. Ma niente potremmo mai barattare cogl’altri se non la natura animale che ci è stata concessa senza un motivo, senza una spiegazione, senza speranza alcuna.

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