Prologue
I_O era seduto in alto sulla scogliera da giorni, fissava l’infinito, lo sguardo immobile rivolto a nord-est. 3 volte era passato il suonatore con la sua lira cantando con le capre in coro.
Il suonatore:
“scendi e canta con noi, tu vivi pene care solo agli antichi eroi”
I_O rifiutava e restava silencieux.
I_O:
“vorrei saper scrivere qualcosa di vraiment dolce, come Keats per Fanny Brawne” (pensava)
Sakuranbo:
“scendi giù da quella scogliera, è una settimana che sei li, cosa aspetti?”
I_O:
“nulla, scrutavo l’orizzonte , disegnato come un unico sorriso”
Sakuranbo:
“pensi ancora a lei vero? Ricorda che il poeta nasce, muore e ama solo”
I_O:
“ricordo i suoi sorrisi, i suoi occhi sorridenti, azzurri come il mare, penetranti come l’onda, la luce che emanavano, tiepida come l’aurore dopo una notte buia e tempestosa”
Sakuranbo:
“la notte è stata buia perché hai strappato ogni astro lucente al cielo, perché l’hai fatto?”
I_O:
“se ti dicessi per proteggerla, mi crederesti, o per amarla o per non disturbare il suo riposo”
Sakuranbo:
“forse ti crederei, andresti da lei?”
I_O:
“per lei squarcerei in 2 l’oceano e viaggerei per cercarla senza patire fame e sete, solo per tenerla stretta al petto”
Sakuranbo:
“la ami?”
I_O:
“non posso amarla”
Sakuranbo:
“non hai risposto!”
I_O:
[…]
“Adoro la sua pelle, ogni suo centimetro di pelle, il suo profumo ed ogni suo atomo, ma non ho brama alcuna di possederla.
Sarà cosi per ogni giorno e per ogni stagione e per ogni respiro che avrò la fortuna di poter spendere.
Lei per me sarà Musa per l’eternità e mai amante per una sola notte”.
AMBIENTAZIONE
Un’isola tra il Messico e Parigi
MUSICA
Far from me, Nick Cave
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