G.CAECILIA STTL

“Respira, ti prego ancora un altro respiro, ti prego respira. Non mi lasciare qua da solo, non diventare fredda, non essere così silenziosa. Ti prego ancora un respiro, un movimento una smorfia, ancora un respiro.”

Un fiore mancato
su questo prato immaginario.
Mai credeva di tramutarsi in cometa:
non sognava che slegare i pezzati leocorni.
Ora palpiteremo per giocarci,
senza montarli.
A notte la fissiamo scintillante,
dalle peschiere dell’anima.

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