Divertiamoci ed immaginiamo l’inferno come un grande gioco di società, ecco fiorire seminterrati frastornanti di musica techno_bourgeois. Miami vale l’umanità che la popola di notte: fantastica. Merita di essere “girata” a piedi (a me “il visitare” dà un sensazione collosa “da turista”). Bisogna vivere gli angoli bui, le ragnatele avvolgibili delle luminarie. Scusate ma prima che io mi possa scordare di scriverlo, per quanto sia poco interessante, l’Olimpo esiste. Fate un piccolo sforzo, cancellate la storia che ci insegnano a scuola (e qui dovrei tirare le orecchie un po’ a tutti, ma non lo farò, ma si lo farò, come e da dove nascono le case editrici?) Torniamo a noi: svelti! la notte non profuma (allo space), capovolgimento di fronte, si mangia qualsiasi cosa a qualsiasi ora, mercato “nero”, mercato “bianco”, taxi, biciclette e prototipi luminosi di macchine e moto customizzate. I senzatetto, prostituti/e, zuppe economiche calde a 3 Dollari il barile, spallate agli spartitraffico, ma nessun “spartitraffico” tra 2 lingue così diverse e nettamente incontrollabili, un mélange culturale. [ …] Qui avviene il miracolo, Cristo impone le sue mani e strapazza la nostra ignoranza facendo apparire dei Long Island iced teas. [Segue] Mentre spiegano la differenza tra un coccodrillo e un alligatore, mi scopro improbabile ciclista, mi sono divertito molto. […] la ragazza che scriveva sul tavolino fuori dallo Starbucks, aveva probabilmente marciato lungo la spiaggia, l’ho osservata. Facciamo così, osservatela voi mentre gridate alla meraviglia, sostanziale, differente, simbolica, propulsione impercettibile, tasso vandalico, carta di credito. Vado avanti e indietro. Dovrei chiederle cosa scrive, (invece), non la disturbo, a naso è un diario, mi attira, ma non posso, potrei e cercherei di distoglierla dai suoi pensieri, scaricando una valanga di indicibile vuotezza d’animo. Ne parlai, dell’anti_ruffiano, la confonderei, mi potrei innamorare. Ha l’età giusta, appaio come Caronte oggi, figliastro meticcio, arcaico traghettatore, zappatore di seta, bellicoso affronto il predatore primitivo nella palude, ci fisseremo negli occhi, lì sarà senz’altro amore.

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