XXV
Ecce homo! Una voce provoca un sussulto, un semplice saluto travisato provoca in parte la mia déconcentration, in mente si affollano in un unica orgia kamasutrica: i Farisei, Ponzio Pilato e Mao Tse Tung [Confucio è l’ideatore del manuale delle giovani marmotte]. Ecce homo, amico mio (io non spiego, do solo la mia “2versioni”). Scende il silenzio, affoga il sole all’orizzonte. Scenderò pure io con lui e 4 pazzi per cercare l’abisso nero e il calore di un ritrovato riconoscimento. Ecce homo e mi trovo in una di quelle posizioni scomode, in ginocchio ed occhi al cielo, che solo le femmine e Cristo sanno affrontare (è un complimento). Cos’è un altro mondo? Cos’è alieno? Un cinema improvvisato all’aperto con immagini proiettate a tutta velocità e musica techno, un mondo alieno potrebbe esserlo? Non è questo il punto, ecce homo, può superare il limite della velocità della propria paura, e badate, che superare una paura non significa avere coraggio, quello è “altro pane”. Ho 3 immagini, il pulsare frenetico di micro-organismi sospesi nell’acqua buia, “trapassata” dalla lama di luce della lampada, lo squalo che punta frenetico la luce stessa e si eccita tra i “compagni” come un turista in un bordello e la grotta lunga e stretta che mi costringe a dividere lo spazio con una tartaruga terrorizzata gigantica, ragazzi “una sola entrata una sola uscita”. Come uscirne illeso? Fortuna e la capacità di saper respirare, in maniera diversa in differenti circostanze e luoghi. Imparare a respirare bene è tutt’altro che facile. Oggi e domani studierò e mi divertirò molto. Grazie a Dio, agli amici e alle donne. Non posso andare oltre. Il vento si è calmato, le rane dormono ed il sole sta nascendo. Ecce homo!
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