La foresta

Nelle stratosferiche foreste: il blu dei [manglhie’], la giuncaglia, le liane ad arginare il fiume e la preghiera inutile urlata e poi soffocata con rabbia.
Insieme preghiamo: nel nome del padre, del figlio e della madre…
Non funziona, riproviamo: nel nome del padre del figlio e della madre….
Dio non risponde, la formula non gli piace.
Ogni posto ha un suo destino. Anche ogni essere umano ha il suo destino e il destino è carattere.
I ricordi si avvicendano, il passato diventa futuro e il TEMPO piange, è un singhiozzare/cospicuo e si spezza, e io con lui.
Le api, le iguane, i fiori, le ombre della foresta, le scimmie grigie e noi già con lo sguardo verso la cima, la cima è la punta di un iceberg di fuoco che stoppa le nuvole e ridicolizza il vento.
Non c’era nessun nome 200.000 anni fa e il vulcano già esisteva ed eruttava.
Questo è un dolore straziante? Per chi non sa vivere, la morte incute grande terrore.
Ma no! Torneremo insieme come i bambini in fila a scuola, in fila per 2 e quella manina data al compagno per farsi coraggio a vicenda ed entrare in aula; le prime regole scritte sul cartello in basso prima di cominciare a salire: “silenzio per le scale”.
Mentre cammino nel sentiero e mi arrampico posso restare in silenzio in un mondo che non me lo domanda affatto. Posso urlare e parlare da solo: “Da dove venite spiriti della foresta, tu sei un cedro? Tu che animale sei? Io chi sono? Io?”
Ecco dove l’avversario primo di dio incastona i suoi gioielli: il verde della foresta tra il blu del cielo e del mare.
Beati i poveri di spirito, menzogna!
Sono stanco, mi accascio al suolo, dormo, ma no, forse è il preambolo della morte, è il sonno.
Kurtz dove sei? Questi che insetti sono? Gli uccelli, la natura già divina di per sé non ha bisogno di un creatore esclusivo.
Ho caldo e mi svesto, ho il macete, il fiume per bagnare i piedi…
Ecco cosa cercavo: la solitudine, il contatto con la natura primordiale e Kurtz.
Cosa mangio? Non c’è nessun metodo, è l’istinto che si aggrappa alla volontà, no ho scaffali con gelatine e scatolette colorate. Ho trovato un fango di pozzolana nero, lo spalmo sulla faccia, sotto gli occhi: sono Wilson.
Si sente il rumore del tutto, le ali degli uccelli che sbattono, ah! Devo riposarmi! Riconosco molte piante. Ho un libro illustrato tascabile, ho lo stesso libro per i pesci, per la flora marina e per i coralli.
C’è una grande umidità. Kurtz dove ti sei nascosto? Narciso bastardo! Voglio costruire un rifugio, una capanna.
Nessuna donna di compagnia, abitano su altre isole qui vicino, c’è una strana storia, ve la racconto… Esisteva “l’isola delle donne” […] , queste per sposarsi e cercare marito e fare quel contestabile amalgama che voi chiamate famiglia viaggiavano in barchette di fortuna fino a Saint Marteen…
Finalmente capisco a cosa serve il corpo… Una di queste barche l’ho vista 3 anni fa. Sono tutte di legno colorato e hanno le vele quadrate. Una zattera con 2 scafi e una cabina bassa centrale poggiata sopra il ponte ed un lungo timone.
Divertitevi.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *