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Eteronimo, vacante, contribuisci [certo tu], alla nascita di un mito (finta nascita), nella vita reale nulla o poco più, poi, me stesso (vera nascita). Appare una strada condizionata, in senso metafisico, controsenso. Poco tempo basta per tutta la storia. Poi ci completiamo, la nobiltà, la nostra omofilia, il bisogno però di profumi diversi (l’avventura/topo da biblioteca). Nello spazio, nella fisica quantistica come disciplina tu guiderai. Questo fa la […], oscura la potenza del dialogo con il superficiale giudizio, dissolve l’intuizione veritiera con la polemica sterile e fine a se stessa. Al diradarsi di nebbie pesanti e tetre, voilà la luce, naturale o no è luce. Cosa che non sopporto proprio, l’improvvisazione, si “parte” male, vuoi almeno conoscere prima di parlare o inventare? Ego. Andiamo per gradi? No. Scrollarsi di dosso granelli di sabbia. I frammenti minuscoli di conchiglie, rocce, coralli ecc… Una corsa evitando pioggia in diagonale. Una tecnica di lettura importante, 3 volte la stessa pagina, 321 x 3 [Soares]. Grazie a Cioran per l’insegnamento. Se poi non bastasse. Natura o contro natura, leggiamo ad alta voce. Lunghe pause imposte dal lavoro, ogni giorno della settimana. Obiettivo: distruggere certezze materiali per recuperare il tempo come gioiello unico e prezioso. Ancor prima dedicarsi all’ottenimento della tranquilla solitudine. Ognuno di noi. Dovrebbe. Restare solo. L’inquiétude, rastrella certezze ed intuizioni. Sparpagliare, rimettere in ordine, sparpagliare. Divertitevi. P.S. Faccio ancora un altro giro sul brucomela, forse è una metafora?
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