Idrofobia

Mi spostai per raccogliere una storia di mare e mi ritrovai nella foresta. In chiaro, nella mente giacevano 2 pensieri. Nessun tentativo apre la porta, la fragranza impercettibile dominava, solo, seduto sul divano antistante la toilette. Volarono le piume, nascosto giaceva un delicato equilibrio. Riluttante. Accovacciato parlava con se stesso. X:”chi sei tu?” sbracciava lanciando parole al vento. “La parola? Cos’è? A cosa serve? Non avremo una fine degna, ma avremo una fine”. Lo spasmo incanta la mente, la sincope è quiete, il controllo determina […], lanciarono tunnels e uragani. Doppiammo il Capo di […]. Trasmettere. Indolente. Ti farò conoscere ed addomesticare la paura. Una lotta tra piccoli millimetri, giocheremo tra Marziani. Non vi ascolterò, approfitterò della situazione, per voi sarò purga ed efebo scudato. Caro demone intonato, ti racconterò la fresca e triste favola di Atlante. Perderai l’equilibrio, vagherai nel delirio, avrai paura ed io non sarò con te per difenderti. La distruzione insensibile merita spazio per seppellire di polvere ed insulti l’amore. Rumore (boato). Questa discesa è infinita, l’unica luce che brilla nella notte nello strato violaceo, nel buio pesto è l’inferno. Divertitevi.

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